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Saldo e stralcio, come farlo nel modo giusto senza sbagliare


Il saldo e stralcio è una procedura che consente di risolvere il contenzioso tra creditore e debitore con un pagamento forfettario inferiore al debito causa della procedura esecutiva. Hai accumulato dei debiti e non sai come liberartene? L’importo da pagare è troppo alto e non riesci a saldare in nessun modo? Hai già sentito parlare del pagamento a saldo e stralcio ma non sai come sfruttarlo? Ecco una guida completa con tutti i dettagli su questa procedura!

Saldo e stralcio: tra Fisco e privati

Il saldo e stralcio è in sostanza un pagamento a forfait che – con il consenso del creditore – permette di cancellare una parte del debito. Può essere applicato sia ai debiti di natura fiscale – quindi contratti con l’Agenzia delle Entrate o altri enti pubblici – sia a quelli nei confronti di privati. Ci sono però notevoli differenze tra il saldo e stralcio con il Fisco e quello con i privati. Gli accordi fiscali vengono regolati dallo Stato, a differenza di quelli privati. Nello specifico, con la Legge n145/2018 è stato introdotto il saldo e stralcio delle cartelle con conseguente riduzione degli importi dovuti. Ciò è però ammesso solo per i contribuenti con gravi difficoltà economiche e per specifiche topologie di debiti.

Per i debiti tra privati invece, non sussistono requisiti specifici per richiedere il saldo e stralcio. Oltretutto, può essere applicato per qualsiasi tipologia di debito e per qualsiasi ragione si ritenga opportuna. La legge interviene in questo caso solo per quanto riguarda la transazione. La transazione è il contratto che stipula l’accordo tramite la rinuncia – ambo le parti – del vecchio accordo in sostituzione del nuovo.


Come funziona il saldo e stralcio?


Per il saldo e stralcio tra privati non ci sono modalità predefinite per presentare la richiesta. Ma possiamo fare un sunto dei punti salienti per rendere il tutto più chiaro:

  • In genere è il debitore a richiedere il pagamento forfettario in vista di una riduzione del debito. D’altra parte, nulla vieta al creditore di proporlo se lo ritiene opportuno;
  • Non esiste alcuna legge che impone al creditore di accettare la proposta, che di contro può agire per vie legali;
  • Anche se il creditore sostanzialmente riceve un importo minore di quanto dovuto, spesso è propenso ad accettare. Questo avviene per due motivi principali: economicamente parlando, non ci rimette in spese legali; praticamente parlando, riceve i soldi prima che se andasse a processo;
  • Il pagamento può essere effettuato sia a rate che per intero;
  • Il nuovo accordo dev’essere stipulato nella stessa forma del precedente. Ovvero, se la vecchia procedura era formalizzata da un atto notarile, dovrà esserlo anche la richiesta di saldo e stralcio.
  • Non esiste nessuna formula facsimile per presentare la richiesta. Sostanzialmente, va presentato un documento firmato in forma di lettera scritta. All’interno dovrà essere presente il riferimento alla natura del debito e all’effettivo importo che s’intende pagare.

Rischi e come difendersi


Seppur la procedura di saldo e stralcio sia spesso conveniente, ciò non toglie che sia esente da rischi. Devi sapere che se presenti richiesta stai in realtà facendo una tacita ammissione di debito. Ovvero, stai praticamente consegnando nelle mani del creditore un’ammissione volontaria del tuo debito nei suoi confronti. Di conseguenza, il creditore – se in disaccordo – può agire con un decreto ingiuntivo immediatamente esecutivo.  Essendo l’ammissione di debito una prova scritta infatti, la procedura esecutiva – ad esempio di pignoramento – diventa immediata e non necessita dell’attesa dei classici 40 giorni previsti dalla legge.

Come puoi difenderti da un simile rischio? Basterà inserire nella richiesta anche la specifica “non costituisce ammissione di debito”.

Per qualsiasi informazione aggiuntiva, ulteriori consigli e suggerimenti, puoi contattarci in ogni momento. Noi lavoriamo per te costantemente, anche durante quest’emergenza!

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